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graziado

Denuncia all'amministratore per appropriazione indebita e per truffa

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Buongiorno volevo cortesemente chiedere se e' possibile fare una denuncia all'amministratore per appropriazione indebita e per truffa. La denuncia la può fare chiunque ne venga a conoscenza o solo il proprietario dell'immobile? Perché la denuncia la farei io dato che mio padre ormai 80enne non ne vuole sapere di avvocati e cause giudiziarie ed ha anche paura di" ritorsioni" (secondo me immotivate). I fatti sono questi:

1) l'amministratore nel giugno 2016 usa la carta POSTMAT del condominio per pagarsi cene nei ristoranti. Restituisce con un unico bonifico dal suo c/c personale vs quello del condominio solo euro 411,00, ne aveva spesi però euro 447,00. In pratica non restituisce euro 36,00. Però poi si fa, nello stesso giorno, un bonifico dal c/c condominio a favore del suo per un totale di euro 1470,00 come "rimborso spese anticipate studio".

2) l'assicurazione del condominio risarcisce per danni subiti ed accredita sul conto postale del condominio con tre bonifici la somma di euro 2020,00,mentre l'amministratore indica sul consuntivo un rimborso di soli euro 1335,00. La differenza di euro 825,00 non si sa che fine abbia fatto!

Lo scorso 27 marzo c'è stata la riunione di condominio, a cui non ho potuto partecipare, per l'approvazione del consuntivo e la rinomina dell'amministratore. Questi ha avuto "gioco facile" anche perché il condominio e' composto da 24 appartamenti abitati da persone con età media di 65 anni ed è vergognoso che ci siano persone senza scrupoli che per mestiere si approfittano di una situazione del genere!

Buongiorno la posta mat eravate tutti a conoscenza o è stato un caso a saperlo ?

se hai tutte queste certezze fai la cosa più semplice.

non hai partecipato all'assemblea?

ebbene come condomino assente hai trenta giorni dalla ricezione del verbale per impugnare l'assemblea con l'ausilio di un legale.

se nel corso della revisione degli atti dovessero emergere o essere confermati le tue osservazioni-gravi-proporrai querela.

ma intanto impugna.

ebbene come condomino assente hai trenta giorni dalla ricezione del verbale per impugnare l'assemblea con l'ausilio di un legale...

Lui non è condòmino.

Il condòmino è suo padre che...

 

"... ormai 80enne non ne vuole sapere di avvocati e cause giudiziarie ed ha anche paura di" ritorsioni" (post n. 1)

Buongiorno, mi scusi non ho capito bene la domanda che mi ha posto e provo però a rispondere.

Nel 2012 era stato chiesto al precedente amministratore di chiudere il c/c bancario e di aprire quello postale di condominio. Tutti sapevano che era un conto on line e che l'amministratore poteva fare pagamenti senza recarsi in posta. Nessuno ha mai dato espressa autorizzazione all'amministratore di chiedere una carta postmat, ma credo venga concessa in automatico e dunque anche il suo utilizzo credo non necessiti di ulteriore autorizzazione. Purtroppo però nessuno dei condomini va a controllare i conti, mentre io quando posso lo faccio ( per conto di mio papà e sono stata anche insultata per questo e mi hanno consigliato di non farlo perché non abito io li)ed ho scoperto questi movimenti. L'ho comunicato ai due consiglieri ed ho anche consegnato le copie dei documenti. Ne hanno parlato in assemblea, l'amministratore ha ammesso ma ha riferito di aver restituito e promesso che non lo farà più. Ovviamente di tutto questo il verbale dell'assemblea non ne fa alcun cenno. Risultato solo uno dei due consiglieri ha espresso il voto contrario per la nomina, come indicato anche nel verbale mentre per l'approvazione del bilancio nessuno si e' "osato" di votare contro anche credo per ignoranza sulla materia.

Il problema e' però che temo io non possa impugnare la delibera dell'assemblea, ma lo deve fare mio padre 80enne che non ne vuole sapere di avvocati. Mi ha detto che se lo posso fare io va bene ma lui non vuole andare da un giudice. Lui mi da le deleghe per controllare i conti e fargli i suoi interessi...non ha più l'età per fare battaglie. Senza considerare che lui dovrebbe iniziare una causa contro il condominio non personale vs amministratore, vero?

Ad ogni modo per impugnare una delibera di approvazione consuntivo e nomina amministratore bisogna procedere con una citazione che pero' prima deve passare attraverso la mediazione obbligatoria, vero?

Grazie in anticipo per tutte le risposte

Il problema e' però che temo io non possa impugnare la delibera dell'assemblea, ma lo deve fare mio padre 80enne che non ne vuole sapere di avvocati. Mi ha detto che se lo posso fare io va bene ma lui non vuole andare da un giudice. Lui mi da le deleghe per controllare i conti e fargli i suoi interessi...non ha più l'età per fare battaglie. Senza considerare che lui dovrebbe iniziare una causa contro il condominio non personale vs amministratore, vero?

Ad ogni modo per impugnare una delibera di approvazione consuntivo e nomina amministratore bisogna procedere con una citazione che pero' prima deve passare attraverso la mediazione obbligatoria, vero?

Grazie in anticipo per tutte le risposte

Con la delega ricevuta per la specifica assemblea, in quella sede, hai titolo di ricevere tutte le info che vuoi a difesa degli interessi del titolare del diritto di proprietà (tuo padre).

Circa le domande che formuli:

1) si, la citazione è nei confronti del Condominio nella persona del suo amministratore pro tempore;

2) si, la mediazione è obbligatoria, dici correttamente.

In assemblea so che posso agire con delega. Per le azioni da proporre purtroppo no, a meno che la mediazione non lo preveda. Comunque il risultato di una citazione di mio padre contro una delibera dell'assemblea condominiale, non potendo agire direttamente sull'amministratore (e' lui il disonesto!) avrebbe come unico effetto quello di mettere mio padre contro gli altri condomini perché ovviamente l'amministratore direbbe che questo giudizio rappresenta una spesa per il condominio tra spese legali e avvocati e distoglierebbe l'attenzione dal problema vero, cioè la sua gestione spregiudicata. Farebbe poi ricadere ogni spesa su tutti che già fanno fatica a pagare....m sa che se non ci sono altre vie, non potrò fare nulla, con buona soddisfazione per l'amministratore che continuerà ad incamerare soldi in più sapendo che nessuno gli farà niente. Pazienza mio padre pagherà in più ma almeno non sarà costretto a bisticciare con chi vive nello stesso palazzo. Grazie comunque per le risposte

Eravamo partiti dalla querela.

Non è detto tu non possa agire perchè non sei persona offesa. In taluni casi, ad esempio quando il fatto si verifica a seguito di prestazione d'opera, potrebbe esserci la procedibilità d'ufficio.

Bene specificare che però devi essere sicuro e farti periziare per iscritto i conti da un commercialista o da un revisore. Sulla base delle eventuali risultanze sporgi querela. Prima di avviare il tutto, mi recherei presso la PS e i CC per sentire se si sbilanciano sulla procedibilità d'ufficio in tali casi.

L'ultima parola è infatti del giudice.

 

http://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xiii/capo-ii/art646.html

 

La prestazione d'opera è infatti il comma 11 dell'art. 61 cp. Come scritto nell'art. 646 cp relativo all'appropriazione indebita aggravata, in presenza di aggravanti ex art 61 scatta la procedibilità d'ufficio. Quindi non è necessario essere parte offesa.

 

http://www.brocardi.it/codice-penale/libro-primo/titolo-iii/capo-ii/art61.html

Grazie per l'ultima risposta, veramente interessante. Ho letto gli articoli di legge menzionati. Andrò presso ps o cc a "denunciare" sondare il terreno in merito alla possibilità della procedura d'ufficio. So benissimo che la procedibilità d'ufficio dipende di fatto dalla decisione del magistrato, che valuta la gravità del danno arrecato e spero si dimentichi della sentenza del 2014 in cui veniva riconosciuto non condannabile l'amministratore di condominio per appropriazione indebita se i presunti ammanchi sono di entità trascurabile. Grazie per la risposta. L'amerezza rimane perché anche la legge facilita gli amministratori a fare ciò che vogliono restando impuniti, perché ci si scoraggia ad agire.

Hai detto nel post #1:

Lo scorso 27 marzo c'è stata la riunione di condominio, a cui non ho potuto partecipare, per l'approvazione del consuntivo e la rinomina dell'amministratore.

Per i motivi che hai esposto, io non sarei andato all'assemblea n.q. di delegato, solo se ricoverato in rianimazione.

La legge 220/2012 di riforma del Condominio, mette nelle condizioni tutti i condomini di esercitare al meglio il diritto/dovere di controllo circa l'operato dell'amministratore.

Per esempio:

«Art. 1130-bis. (Rendiconto condominiale).

"Il rendiconto condominiale contiene le voci di entrata e di uscita ed ogni altro dato inerente alla situazione patrimoniale del condominio, ai fondi disponibili ed alle eventuali riserve, che devono essere espressi in modo da consentire l’immediata verifica. Si compone di un registro di contabilità, di un riepilogo finanziario, nonché di una nota sintetica esplicativa della gestione con l’indicazione anche dei rapporti in corso e delle questioni pendenti. L’assemblea condominiale può, in qualsiasi momento o per più annualità specificamente identificate, nominare un revisore che verifichi la contabilità del condominio. La deliberazione è assunta con la maggioranza prevista per la nomina dell’amministratore e la relativa spesa è ripartita fra tutti i condomini sulla base dei millesimi di proprietà. I condomini e i titolari di diritti reali o di godimento sulle unità immobiliari possono prendere visione dei documenti giustificativi di spesa in ogni tempo ed estrarne copia a proprie spese."

Fossi in te, ricevuta la convocazione di assemblea, chiederei, a nome di tuo padre, ovvio, di avere copia di quello che potrebbe servirmi per studiarlo e, se trovo incongruenze le evidenzio portandole in discussione e verbalizzandole in assemblea.

Se, per svariati motivi seppur legitimi, si rinuncia a questo diritto, non si può dire tout court e i maniera generalistica:

L'amerezza rimane perché anche la legge facilita gli amministratori a fare ciò che vogliono restando impuniti, perché ci si scoraggia ad agire.

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