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ricnic

Mancato invio dichiarazioni detrazioni fiscali

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buonasera a tutti,

l'ex ammnistratore, in forza al 31/12, non ha inviato ai condòmini le dichiarazioni per le detrazioni fiscali.  Non lo ha fatto in quanto non ha inviato nulla all'AdE. In verità non ha nemmeno inviato le CU ai fornitori, ma per quello penso abbia tempo fino al 31 ottobre senza sanzioni. Leggo un articolo che dice: 

""Occorre indicare le quote sostenute da ciascun condomino.

La comunicazione che deve essere inviata entro il 29 febbraio 2020 è una condizione fondamentale perché i condomini possano usufruire della detrazione senza dover modificare la dichiarazione precompilata e per questo rischiare controlli dall’Agenzia delle entrate.

In buona sostanza i dati contenuti nelle comunicazioni sono utilizzati per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle Entrate e nel caso in cui l’amministratore di condominio non procede alla trasmissione il condomino non perde la detrazione fiscale ma deve integrare la dichiarazione dei redditi precompilata.""

Da questo trafiletto, mi sembra di capire che il condòmino abbia comunque la facoltà di cambiare la propria precompilata.

Vuol dire che se ha le ricevute di aver pagato le spese al condominio, può autodichiararsi ? 

Si può integrare la dichiarazione con la detrazione mancante, allo stesso tempo è indispensabile assicurarsi che l'amministratore abbia eseguito tutto quello che prevede la legge per poter avere diritto alla detrazione, partendo dal pagamento a mezzo bonifico parlate. Infatti, in caso di controlli da parte di AdE questa documentazione dovrà essere fornita alla Agenzia per dimostrare la correttezza della detrazione effettuata pur in assenza di comunicazione da parte dell'amministratore.

Non ha fatto proprio nessuna dichiarazione, nè nel 2018 nè nel 2019. Non ha fatto bonifico parlante. Ma mi hanno detto che il fornitore può rilasciare una dichiarazione di atto notorio che ha percepito il compenso e che lo ha inserito nella propria dichiarazione dei redditi. 

ricnic dice:

Non ha fatto proprio nessuna dichiarazione, nè nel 2018 nè nel 2019. Non ha fatto bonifico parlante. Ma mi hanno detto che il fornitore può rilasciare una dichiarazione di atto notorio che ha percepito il compenso e che lo ha inserito nella propria dichiarazione dei redditi. 

Si, il fornitore puo' rilasciare tale dichiarazione che sostituisce il bonifico parlante. "Puo'", molte imprese non sono così elastiche, ma tentar non nuoce.

l'impresa deve avere ancora dei soldi. Ma il problema principale è: se l'amministratore non ha inviato all'AdE le certificazioni e le dichiarazioni a dare ai condòmini, come può il condòmino dedurre lo stesso ?

 

 

ricnic dice:

l'impresa deve avere ancora dei soldi. Ma il problema principale è: se l'amministratore non ha inviato all'AdE le certificazioni e le dichiarazioni a dare ai condòmini, come può il condòmino dedurre lo stesso ?

 

 

La fruizione delle detrazioni è regolata dall'art. 16bis dpr 917/86, che richiama le caratteristiche e gli adempimenti necessari. Fra questi non è contemplata ne' la comunicazione ad AdE (che serve unicamente per inserire i dati in precompilata), ne' la dichiarazione rilasciata dall'amministratore di condominio.

Quindi, se sono stati rispettati tutti i punti previsti dalla norma, si ha diritto alla detrazione.

E' chiaro che la dichiarazione dell'amministratore è una "comodità" in quanto indica la cifra posta a carico del condòmino su cui calcolare la detrazione, ma cio' che conta è la documentazione che l'amministratore conserva e mette a disposizione nel caso in cui AdE effettui una verifica.

Di conseguenza, se i documenti previsti ci sono tutti e sono in regola, è possibile effettuare la detrazione.

ricnic dice:

questa non la immaginavo proprio.

Be', il rapporto fiscale è privato nel senso che è fra il singolo contribuente e il fisco. All'amministratore di condomìnio, come mandato dai condòmini, sono attribuiti compiti specifici, come pagare per tutti con il bonifico parlante, redigere i verbali di assemblea che indichino la decisione di effettuare i lavori, ripartire i costi fra i condòmini, sostanzialmente occuparsi della documentazione al posto di ogni singolo condòmino. La sua responsabilità è, appunto, fare in modo che la parte documentale sia in ordine, come farebbe un proprietario di casa singola.

Sì ha una sua logica, ma oltre a dare le dichiarazioni ci condòmini, dovrebbe anche mandarla all'AdE.

 

ricnic dice:

Sì ha una sua logica, ma oltre a dare le dichiarazioni ci condòmini, dovrebbe anche mandarla all'AdE.

 

All'AdE invia una comunicazione (comunicazione per spese di ristrutturazione ecc. ecc.), con il riparto dei costi sostenuti nell'anno.

Come detto tale comunicazione non è necessaria per la fruizione della detrazione, è solo un adempimento obbligato da AdE per poter inserire i dati in precompilata. E' un adempimento che non ha a che vedere con la detrazione, ma con la possibilità di fornire un 730 compilato in buona parte.

se per caso nel 2017 avesse mandato all'ade un elenco di fatture per le quali non ha incassato da tutti nel 2017,  ma dichiara di aver pagato lo stesso, i condomini possono recuperare in qualche modo quello hanno pagato dopo ?

ricnic dice:

se per caso nel 2017 avesse mandato all'ade un elenco di fatture per le quali non ha incassato da tutti nel 2017,  ma dichiara di aver pagato lo stesso, i condomini possono recuperare in qualche modo quello hanno pagato dopo ?

I condòmini morosi al 31.12.17 potevano portare in detrazione il costo rimasto a loro carico a condizione che versassero la loro quota entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi per l'anno 2017.

penso lo abbiano fatto ma la dichiarazione conteneva solo i nomi di chi aveva pagato nel 2017

 e non l'ha corretta. Nè ha informato che potevano corfreggersela da soli e ancora aspettanop un dpcumenti per dedurre.  In ogni caso i condòmini hanno pagato anche nel 2018 ma quei soldi l'amministratore li ha usati per pagare altro. Ha saldato il fornitore nel 2019, ma nel 2019 i condòmini non hanno pagato perchè avevano pagato l'anno prima. In nessuno dei due anni è stata rilasciata la dichiarazione. come sistemiamo il passato ?

ricnic dice:

penso lo abbiano fatto ma la dichiarazione conteneva solo i nomi di chi aveva pagato nel 2017

 e non l'ha corretta. Nè ha informato che potevano corfreggersela da soli e ancora aspettanop un dpcumenti per dedurre.  In ogni caso i condòmini hanno pagato anche nel 2018 ma quei soldi l'amministratore li ha usati per pagare altro. Ha saldato il fornitore nel 2019, ma nel 2019 i condòmini non hanno pagato perchè avevano pagato l'anno prima. In nessuno dei due anni è stata rilasciata la dichiarazione. come sistemiamo il passato ?

Chi era moroso nel 2017, ma ha pagato la sua quota nel 2018 prima del termine della presentazione della denuncia dei redditi, puo' presentare una dichiarazione integrativa portando in detrazione il costo rimasto a suo carico.

Per il 2018 se l'amministratore non ha pagato con bonifico parlante la ditta, non c'è nulla da detrarre.

Per il 2019 si deve fare il riparto dei costi derivanti dai pagamenti con bonifico parlante fra i condòmini che porteranno in detrazione quanto di loro spettanza.

non essendo io l'amministratore al 31 dicembre 2019, posso rilasciare ai condòmini nel 2020 la certificazione del 2019, sebbene in ritardo ?

ricnic dice:

non essendo io l'amministratore al 31 dicembre 2019, posso rilasciare ai condòmini nel 2020 la certificazione del 2019, sebbene in ritardo ?

Se non hai problemi a mettere la tua firma, puo' senz'altro rilasciarla. Non penso che in tanti abbiano già inviato il 730, non dovrebbe essere tardi.

pensavo prima di ottenere la dichiarazione di atto notorio dall'impresa e con quella vedere di rilasciare le dichiarazioni ai condòmini con gli allegati possibili. Senza presentare all'AdE nulla visto che 1° non ero l'amministratore in carica e 2° sarebbero 100 euro di multa per ciascuno

ricnic dice:

pensavo prima di ottenere la dichiarazione di atto notorio dall'impresa e con quella vedere di rilasciare le dichiarazioni ai condòmini con gli allegati possibili. Senza presentare all'AdE nulla visto che 1° non ero l'amministratore in carica e 2° sarebbero 100 euro di multa per ciascuno

Dobbiamo intenderci: io sto parlando di dichiarazione rilasciata dall'amministratore ai condòmini, non della comunicazione per spese detraibili da fare ad AdE, ora non avrebbe nessun senso inviarla.

buonasera a tutti. Riprendo la discussione perchè sono in alto mare. Ho ottenuto dal fornitore una dichiarazione di atto notorio, dove mi elenca tutte le fatture che ha incassato, anno per anno. Così by passiamo il problema che non ha pagato con bonifico parlante. Però....mi è subentrato un altro problema. Incrociando i pagamenti con le dichiaraziioni del precedente amministratore, mi sono reso conto di come egli abbia tutti gli anni pagato le fatture in modo abbastanza incasinato. Infatti aveva da pagare allo stesso fornitore altre fatture. Ha pagato acconti su acconti con bonifico senza mai dire quali fatture saldava e il fornitore le ha saldate man mano che entravano soldi, mentre l'amministratore nel suo cervello ha inteso pagare le rate della centrale termica. Nel 2018 non si sa perch, ma non ha rilasciato la dichiarazione ai condòmini. Alla fine dei 5 anni di questo andazzo, è successo che l'amministratore ha rilasciato delle dichiarazioni che non collimano nè con gli incassi dei condòmini ( che hanno pagato meno rispetto a quello che lui dichiara di aver pagato al fornitore ) e nemmeno con la dichiarazione del fornitore ( che ha dichiarato di avere incassato meno fatture di quello che ha dichiarato l'amministratore, perchè con quei soldi si è auto-pagato il combustibile e non il rifacimento della centrale ). Anno dopo anno, la dichiarazione è sbagliata.  Diciamo che l'amministratore ha dichiarato di avere pagato 10 e il fornitore ne dichiara 7. I condòmini ne hanno pagati 8 ( e l'amministratore dichiara di aver pagato di più di quello che ha incassato )e alla fine non quadra più nulla perchè ha dimenticato di inserire il pagamento di un condomino nel 2017. Cosa mai posso dichiarare, io, adesso ? Manca la dichiarazione del 2018 e quella del 2019 ( non rilasciate ) . la 2015, 2016 e 2017 sono diverse dalla dichiarazione del fornitore.

Modificato da ricnic

Se proprio vuoi fare un enorme favore ai condòmini mettendo mano a una situazione che non ti compete, a questo punto non puoi che fare in modo che la somma di tutti gli anni corrisponda a quanto ti ha dichiarato il fornitore, considerando che ora è la dichiarazione sostitutiva che fa da riferimento.

Quindi dall'anno 2018 sottrai quanto dichiarato in piu' dall'amministratore, e poi continui con i dati corretti.

lo immaginavo, ma non riesco a quadrare con le cifre chieste ai condòmini. 

ricnic dice:

lo immaginavo, ma non riesco a quadrare con le cifre chieste ai condòmini. 

A questo punto, fai le differenze sulla cifra piu' bassa che evidentemente è quella pagata dai condòmini, anche se dovrebbe quantomeno coincidere con quanto dichiara di aver incassato la ditta, salvo non si sia fatto ricorso all'avanzo di cassa.

Se non fosse che stiamo parlando di 45.000 euro blisserei....ma a questo livello non me la sento. in sostanza nel 2015 ha dichiarato di avere pagato 7000 euro mentre ne ha incassati dai condòmini 11.000. Via via, ogni anno ha incassato un po'  meno del pagato ma ha sempre dichiarato l'incassato dell'anno,  dimenticandosi di quel 2015. Poi si è dimenticato di registrare un incasso ( consistente ) da un condomino per due anni di fila ( 2016 e 2017). Visto che c'era, nel 2018 non ha proprio fatto nessuna dichiarazione pur avendo pagato il fornitore. Nel 2019 ha fatto acconti su acconti in un casino indicibile. Arrivo io e mi ritrovo nel 2019 con 13.000 euro di fatture pagate, a fronte di 3.000 euro incassati e non mi capacitavo. Adesso che ho scavato ho capito il casino. Ma se il fornitore ha incassato 13.000 euro e l'ho pagato in sostanza con la cassa che esisteva dal 2015 finita nel dimenticatoio anno dopo anno, cosa dichiaro nel 2019  ?

Devi partire da una sola considerazione: i morosi non hanno diritto alla detrazione.

Quindi, se i condòmini hanno sempre versato le quote dovute, non ti devi porre il problema del "versato" da parte dei condòmini, ma ti concentri solo sull'importo che risulta pagato alla ditta.

Se, invece, hai dei morosi, che tali risultano ancora oggi, a loro non spetta la detrazione.

 

Capisco che fare la quadra non sarà semplice, ma, ripeto, se i condòmini hanno pagato negli anni quanto dovevano, lascia perdere e concentrati sulla cifra dichiarata dalla ditta.

comprendo. Solo che se ho in cassa dei soldi dal 2015, poi 2016, poi 2017 e li ho usati tutti nel 2019 ( perchè in realtà li ha usati per pagare ler spese correnti e poi ha usato le spese correnti per pagare il rifacimento della centrale ) , è giusto che dichiaro che nel 2019 i condòmini hanno sostenuto quella spesa ?

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