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yamagong

Stanza persa, causa proprietaria prepotente

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Salve,

mi sono da poco registrato, e sono qui per condividere con voi un'esperienza negativa di cui ancora non mi capacito, nella speranza di ricevere qualche prezioso consiglio per tutelarmi nel caso episodi del genere debbano verificarsi nuovamente.

 

Sono uno studente specializzando attualmente alle prese con la stesura della tesi di laurea. Lo scorso febbraio ho dovuto cambiare casa, e sono capitato in un appartamento che mi sembrava un ottimo affare: appena ristrutturato, con elettrodomestici nuovi di zecca, molto ben illuminato e posizionato a pochi passi dai mezzi pubblici, dai supermercati e dai negozi di genere più svariato.

 

Faccio così la conoscenza della padrona di casa, una donna di 70 anni piuttosto eccentrica e pomposa, spesso dedita a fare lunghi soliloqui egoriferiti. Sin dall'inizio si rivolge a me in maniera piuttosto supponente e irritante, però penso: che importa? L'importante è l'appartamento comodo e nuovo di zecca, e se la proprietaria ha qualche tara caratteriale, la cosa non mi dovrebbe riguardare.

 

In casa siamo in tre: una ragazza in Erasmus proveniente dall'Asia, che passerà gran parte del tempo in disparte e fuori casa, e un ragazzo con cui dall'inzio emergono grossi problemi di convivenza. Il tipo, nella fattispecie, si rivela da subito arrogante, prepotente, isterico e violento, nel senso che, per esempio, esplode letteralmente se gli si chiede di portare fuori la spazzatura o di collaborare nella pulizia della casa (peraltro piccola). Inizialmente cerco di farmelo andare bene, perché di inquilini prepotenti ne ho visti, e quindi niente di nuovo sotto il sole.

 

Seguono delle settimane piuttosto tese, durante le quali, ad ogni mia umile richiesta rivolta alla padrona di casa, mi vedo rispondere con cattiveria e acidità, come, per esempio, quando chiedo di avere le chiavi della cassetta della posta per accedere alla mia corrispondenza, oppure quando chiedo le scansioni digitali del contratto e delle bollette, sia per dei semplici accertamenti che per i relativi sgravi fiscali. La donna, inoltre, persiste, con mia grande sorpresa, nell'impormi di svolgere mansioni che in teoria spetterebbero a lei, come ad esempio cercare nuovi inquilini, oppure aiutare la ragazza asiatica nello svolgere le relative pratiche burocratiche per avere un contratto pienamente in regola. Io faccio presente più volte che sono impegnato all'università e che più di tanto non posso fare, al che la signora mi tratta con crescente rancore e aggressività, spesso scrivendomi insistentemente su WhatsApp.

 

Le cose continuano a peggiorare quando segnalo alla signora dei problemi all'appartamento non gravi, ma comunque fastidiosi (serranda rotta, presa elettrica bruciata, cappa aspiratrice priva di relativo tubo). Penso: siccome si è messa a disposizione di tutti, che male potrà mai fare? Non l'avessi mai detto. Oltre a non collaborare, la signora, in alcuni casi ridendomi pure in faccia, mi dà delle risposte incredibilmente sgarbate e irriverenti, spesso andando pesantemente sul personale, e dipingendomi come un minus habens incapace di intendere e di volere, goffo e inabile. Io mi sento sempre più umiliato e offeso, ma decido comunque di lasciar correre.

Il culmine lo si raggiunge a marzo, quando, dopo l'ennesima litigata, l'inquilino prepotente quasi mi mette le mani addosso. Mi vedo costretto a convocare la proprietaria, nella speranza che metta in riga il suddetto bullo. L'epilogo è inatteso: la signora, dopo un delirio in cui celebra il fatto che non ci meritiamo la casa che lei ha rimesso a nuovo per noi, e sparando a casaccio citazioni della Bibbia, prende letteralmente le difese del tizio, dicendo che sono un ragazzotto "isterico e presuntuoso" e che, se lui "è schizzonoso" (tradotto: dà ordini, risponde male e non ha voglia di fare un c***o), è giusto rispettare questa sua natura (???).

Il pattern è sempre quello, ma con l'aggravante che ora sono in due a tirraneggiarmi, il coinquilino bullo e la proprietaria: insulti e umiliazioni continui, messaggi insistenti su WhatsApp, ordini dati in modo imperioso e senza nessun rispetto per i miei tempi e i miei impegni. Alla fine penso che questo è troppo, e scrivo alla signora un lungo messaggio su WhatsApp, pregandola di smetterla, denunciando i suoi atteggiamenti vergognosi nei miei riguardi, e minacciando di andarmene qualora lei avesse continuato.

Neanche a farlo apposta, la signora preme il pedale sull'acceleratore: diventa sempre più aggressiva, mi accusa di cose che non ho mai fatto sulla base delle menzogne riferitegli dal coinquilino bullo (cumuli di immondizia maleodoranti, minacce contro la coinquilina asiatica...), contatta i miei genitori telefonicamente mettendoli sul chi va là, e manda avanti suo figlio (co-proprietario della casa) per invitarmi, neanche troppo velatamente, a lasciare la casa quanto prima.

Risultato: dopo una guerra di nervi che mi ha logorato e provato sia psicologicamente che fisicamente, ho mandato la lettera di disdetta, con grande gioia della padrona e dell'inquilino bullo, che in questi giorni stanno facendo visitare la mia stanza a diverse persone.

 

Sono allibito, scandalizzato e addolorato da quello che è successo, perché in tutta la mia vita non mi è mai capitato di essere perseguitato e umiliato in questo modo per nessuna ragione apparente. Sono convinto che la signora si sia comportata in questo modo solo perché non le ho leccato i piedi a sufficienza, cosa che invece l'altro ragazzo (per convenienza) ha fatto sempre molto volentieri. Mi ritrovo così di nuovo alle prese con la ricerca di una nuova casa, e tutto questo mentre sono in una fase molto delicata del lavoro della mia tesi di laurea.

Ormai non si può più tornare indietro, e vi chiedo pertanto se non sia possibilie tutelarsi in futuro, qualora dovesse ripresentarsi un episodio simile. Molti colleghi mi dicono che purtroppo, in casi come questi, dove cioè il padrone è completamente fuori controllo per sue ragioni personalissime, è molto difficile poter dimostrare qualcosa. Volevo sapere se a voi risulta, o se invece esiste un modo per rivalersi in caso di altre ingiustizie simili.

Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento vogliate chiedermi a proposito di questa brutta storia.

Ringrazio tutti in anticipo.

 

 

  • Mi piace 1

Ti è andata male. L'unica cosa che "ti tutela" è il fatto che sei in affitto e una volta concluso il contratto di locazione hai la sicurezza di non vedere mai più queste persone.

Per il resto è tutta scuola di vita.

Io - al tuo posto - avrei stretto i denti fino alla conclusione della tesi (che già hai abbastanza cose per la testa) e poi me ne sarei andato... però siamo fatti tutti in maniera diversa e non esiste un modo giusto e uno sbagliato.

Modificato da desperados
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desperados dice:

Ti è andata male. L'unica cosa che "ti tutela" è il fatto che sei in affitto e una volta concluso il contratto di locazione hai la sicurezza di non vedere mai più queste persone.

Per il resto è tutta scuola di vita.

Io - al tuo posto - avrei stretto i denti fino alla conclusione della tesi (che già hai abbastanza cose per la testa) e poi me ne sarei andato... però siamo fatti tutti in maniera diversa e non esiste un modo giusto e uno sbagliato.

Credimi, anch'io avevo questa mezz'idea, ma ormai mi stavano rendendo la vita un inferno, apposta perché levassi le tende.

Inoltre, faccio presente che il bullo aveva creato un clima di terrore tale per cui non era possibile praticamente fare nulla, nemmeno usare gli elettrodomestici (esclusa la lavatrice)! Oltre al fatto che ho dovuto letteralmente trattare per l'uso della lavastoviglie, il tipo ha proibito a tutti l'uso di termosifoni e condizionatori, di fatto rendendo la casa fredda d'inverno e calda d'estate, pena grida, insulti e mani alzate (con il benestare della padrona, secondo cui questa sarebbe vera parsimonia!).

Altri 6 mesi così di certo non li avrei retti.

yamagong dice:

Salve,

mi sono da poco registrato, e sono qui per condividere con voi un'esperienza negativa di cui ancora non mi capacito, nella speranza di ricevere qualche prezioso consiglio per tutelarmi nel caso episodi del genere debbano verificarsi nuovamente.

 

Sono uno studente specializzando attualmente alle prese con la stesura della tesi di laurea. Lo scorso febbraio ho dovuto cambiare casa, e sono capitato in un appartamento che mi sembrava un ottimo affare: appena ristrutturato, con elettrodomestici nuovi di zecca, molto ben illuminato e posizionato a pochi passi dai mezzi pubblici, dai supermercati e dai negozi di genere più svariato.

 

Faccio così la conoscenza della padrona di casa, una donna di 70 anni piuttosto eccentrica e pomposa, spesso dedita a fare lunghi soliloqui egoriferiti. Sin dall'inizio si rivolge a me in maniera piuttosto supponente e irritante, però penso: che importa? L'importante è l'appartamento comodo e nuovo di zecca, e se la proprietaria ha qualche tara caratteriale, la cosa non mi dovrebbe riguardare.

 

In casa siamo in tre: una ragazza in Erasmus proveniente dall'Asia, che passerà gran parte del tempo in disparte e fuori casa, e un ragazzo con cui dall'inzio emergono grossi problemi di convivenza. Il tipo, nella fattispecie, si rivela da subito arrogante, prepotente, isterico e violento, nel senso che, per esempio, esplode letteralmente se gli si chiede di portare fuori la spazzatura o di collaborare nella pulizia della casa (peraltro piccola). Inizialmente cerco di farmelo andare bene, perché di inquilini prepotenti ne ho visti, e quindi niente di nuovo sotto il sole.

 

Seguono delle settimane piuttosto tese, durante le quali, ad ogni mia umile richiesta rivolta alla padrona di casa, mi vedo rispondere con cattiveria e acidità, come, per esempio, quando chiedo di avere le chiavi della cassetta della posta per accedere alla mia corrispondenza, oppure quando chiedo le scansioni digitali del contratto e delle bollette, sia per dei semplici accertamenti che per i relativi sgravi fiscali. La donna, inoltre, persiste, con mia grande sorpresa, nell'impormi di svolgere mansioni che in teoria spetterebbero a lei, come ad esempio cercare nuovi inquilini, oppure aiutare la ragazza asiatica nello svolgere le relative pratiche burocratiche per avere un contratto pienamente in regola. Io faccio presente più volte che sono impegnato all'università e che più di tanto non posso fare, al che la signora mi tratta con crescente rancore e aggressività, spesso scrivendomi insistentemente su WhatsApp.

 

Le cose continuano a peggiorare quando segnalo alla signora dei problemi all'appartamento non gravi, ma comunque fastidiosi (serranda rotta, presa elettrica bruciata, cappa aspiratrice priva di relativo tubo). Penso: siccome si è messa a disposizione di tutti, che male potrà mai fare? Non l'avessi mai detto. Oltre a non collaborare, la signora, in alcuni casi ridendomi pure in faccia, mi dà delle risposte incredibilmente sgarbate e irriverenti, spesso andando pesantemente sul personale, e dipingendomi come un minus habens incapace di intendere e di volere, goffo e inabile. Io mi sento sempre più umiliato e offeso, ma decido comunque di lasciar correre.

Il culmine lo si raggiunge a marzo, quando, dopo l'ennesima litigata, l'inquilino prepotente quasi mi mette le mani addosso. Mi vedo costretto a convocare la proprietaria, nella speranza che metta in riga il suddetto bullo. L'epilogo è inatteso: la signora, dopo un delirio in cui celebra il fatto che non ci meritiamo la casa che lei ha rimesso a nuovo per noi, e sparando a casaccio citazioni della Bibbia, prende letteralmente le difese del tizio, dicendo che sono un ragazzotto "isterico e presuntuoso" e che, se lui "è schizzonoso" (tradotto: dà ordini, risponde male e non ha voglia di fare un c***o), è giusto rispettare questa sua natura (???).

Il pattern è sempre quello, ma con l'aggravante che ora sono in due a tirraneggiarmi, il coinquilino bullo e la proprietaria: insulti e umiliazioni continui, messaggi insistenti su WhatsApp, ordini dati in modo imperioso e senza nessun rispetto per i miei tempi e i miei impegni. Alla fine penso che questo è troppo, e scrivo alla signora un lungo messaggio su WhatsApp, pregandola di smetterla, denunciando i suoi atteggiamenti vergognosi nei miei riguardi, e minacciando di andarmene qualora lei avesse continuato.

Neanche a farlo apposta, la signora preme il pedale sull'acceleratore: diventa sempre più aggressiva, mi accusa di cose che non ho mai fatto sulla base delle menzogne riferitegli dal coinquilino bullo (cumuli di immondizia maleodoranti, minacce contro la coinquilina asiatica...), contatta i miei genitori telefonicamente mettendoli sul chi va là, e manda avanti suo figlio (co-proprietario della casa) per invitarmi, neanche troppo velatamente, a lasciare la casa quanto prima.

Risultato: dopo una guerra di nervi che mi ha logorato e provato sia psicologicamente che fisicamente, ho mandato la lettera di disdetta, con grande gioia della padrona e dell'inquilino bullo, che in questi giorni stanno facendo visitare la mia stanza a diverse persone.

 

Sono allibito, scandalizzato e addolorato da quello che è successo, perché in tutta la mia vita non mi è mai capitato di essere perseguitato e umiliato in questo modo per nessuna ragione apparente. Sono convinto che la signora si sia comportata in questo modo solo perché non le ho leccato i piedi a sufficienza, cosa che invece l'altro ragazzo (per convenienza) ha fatto sempre molto volentieri. Mi ritrovo così di nuovo alle prese con la ricerca di una nuova casa, e tutto questo mentre sono in una fase molto delicata del lavoro della mia tesi di laurea.

Ormai non si può più tornare indietro, e vi chiedo pertanto se non sia possibilie tutelarsi in futuro, qualora dovesse ripresentarsi un episodio simile. Molti colleghi mi dicono che purtroppo, in casi come questi, dove cioè il padrone è completamente fuori controllo per sue ragioni personalissime, è molto difficile poter dimostrare qualcosa. Volevo sapere se a voi risulta, o se invece esiste un modo per rivalersi in caso di altre ingiustizie simili.

Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento vogliate chiedermi a proposito di questa brutta storia.

Ringrazio tutti in anticipo.

 

 

In cosa ti stai specializzando?

I miei colleghi sono tutti o quasi avvocati penalisti.

Fanno penale per via che come difensori d'ufficio hanno maggiori possibilità di farsi clientela rispetto al civile.

Ebbene, nella vita, di pelo sullo stomaco ce ne vuole una quantità disumana.

Quello che hai descritto è purtroppo la normalità in questa realtà pazzesca.

 

  • Mi piace 1
enrico dimitri dice:

In cosa ti stai specializzando?

I miei colleghi sono tutti o quasi avvocati penalisti.

Fanno penale per via che come difensori d'ufficio hanno maggiori possibilità di farsi clientela rispetto al civile.

Ebbene, nella vita, di pelo sullo stomaco ce ne vuole una quantità disumana.

Quello che hai descritto è purtroppo la normalità in questa realtà pazzesca.

 

È un problema se ti rispondo in privato? Vorrei evitare che la matta o il bullo capitino in questa pagina, e si riconoscano nella descrizione degli eventi. 😅

 

Se mi dici che questa è la normalità, non faccio fatica a crederci, purtroppo...

capitato anche a me,

sei specializzando in medicina se ho ben capito, 

tieni duro, ancora qualche anno e i soldi buoni arriveranno..

Dopodiché potrai comprare o affittare un appartamento singolo.

 

Secondo me almeno la metà della qualità di vita quando si vive in condivisione è data dai coiqui.

Ho avuto coiqui di m**** che mi hanno reso la vita un inferno,

e coiqui stupendi, che quando potevano aiutavano sempre e mi trattavano benissimo, e la qualità di vita era stupenda.

Durante il mio periodo universitario ho cambiato 4 case, ma mai litigi con i coinquilini. Anzi  con gli ultimi ancora sono in contatto e solo il covid prima e l'età poi hanno impedito di continuare a vederci a pranzare in qualche località  ottima.  Sono rimasto sorpreso dalle tue descrizioni. Tu non hai nessun difetto?

yamagong dice:

Salve,

mi sono da poco registrato, e sono qui per condividere con voi un'esperienza negativa di cui ancora non mi capacito, nella speranza di ricevere qualche prezioso consiglio per tutelarmi nel caso episodi del genere debbano verificarsi nuovamente.

 

Sono uno studente specializzando attualmente alle prese con la stesura della tesi di laurea. Lo scorso febbraio ho dovuto cambiare casa, e sono capitato in un appartamento che mi sembrava un ottimo affare: appena ristrutturato, con elettrodomestici nuovi di zecca, molto ben illuminato e posizionato a pochi passi dai mezzi pubblici, dai supermercati e dai negozi di genere più svariato.

 

Faccio così la conoscenza della padrona di casa, una donna di 70 anni piuttosto eccentrica e pomposa, spesso dedita a fare lunghi soliloqui egoriferiti. Sin dall'inizio si rivolge a me in maniera piuttosto supponente e irritante, però penso: che importa? L'importante è l'appartamento comodo e nuovo di zecca, e se la proprietaria ha qualche tara caratteriale, la cosa non mi dovrebbe riguardare.

 

In casa siamo in tre: una ragazza in Erasmus proveniente dall'Asia, che passerà gran parte del tempo in disparte e fuori casa, e un ragazzo con cui dall'inzio emergono grossi problemi di convivenza. Il tipo, nella fattispecie, si rivela da subito arrogante, prepotente, isterico e violento, nel senso che, per esempio, esplode letteralmente se gli si chiede di portare fuori la spazzatura o di collaborare nella pulizia della casa (peraltro piccola). Inizialmente cerco di farmelo andare bene, perché di inquilini prepotenti ne ho visti, e quindi niente di nuovo sotto il sole.

 

Seguono delle settimane piuttosto tese, durante le quali, ad ogni mia umile richiesta rivolta alla padrona di casa, mi vedo rispondere con cattiveria e acidità, come, per esempio, quando chiedo di avere le chiavi della cassetta della posta per accedere alla mia corrispondenza, oppure quando chiedo le scansioni digitali del contratto e delle bollette, sia per dei semplici accertamenti che per i relativi sgravi fiscali. La donna, inoltre, persiste, con mia grande sorpresa, nell'impormi di svolgere mansioni che in teoria spetterebbero a lei, come ad esempio cercare nuovi inquilini, oppure aiutare la ragazza asiatica nello svolgere le relative pratiche burocratiche per avere un contratto pienamente in regola. Io faccio presente più volte che sono impegnato all'università e che più di tanto non posso fare, al che la signora mi tratta con crescente rancore e aggressività, spesso scrivendomi insistentemente su WhatsApp.

 

Le cose continuano a peggiorare quando segnalo alla signora dei problemi all'appartamento non gravi, ma comunque fastidiosi (serranda rotta, presa elettrica bruciata, cappa aspiratrice priva di relativo tubo). Penso: siccome si è messa a disposizione di tutti, che male potrà mai fare? Non l'avessi mai detto. Oltre a non collaborare, la signora, in alcuni casi ridendomi pure in faccia, mi dà delle risposte incredibilmente sgarbate e irriverenti, spesso andando pesantemente sul personale, e dipingendomi come un minus habens incapace di intendere e di volere, goffo e inabile. Io mi sento sempre più umiliato e offeso, ma decido comunque di lasciar correre.

Il culmine lo si raggiunge a marzo, quando, dopo l'ennesima litigata, l'inquilino prepotente quasi mi mette le mani addosso. Mi vedo costretto a convocare la proprietaria, nella speranza che metta in riga il suddetto bullo. L'epilogo è inatteso: la signora, dopo un delirio in cui celebra il fatto che non ci meritiamo la casa che lei ha rimesso a nuovo per noi, e sparando a casaccio citazioni della Bibbia, prende letteralmente le difese del tizio, dicendo che sono un ragazzotto "isterico e presuntuoso" e che, se lui "è schizzonoso" (tradotto: dà ordini, risponde male e non ha voglia di fare un c***o), è giusto rispettare questa sua natura (???).

Il pattern è sempre quello, ma con l'aggravante che ora sono in due a tirraneggiarmi, il coinquilino bullo e la proprietaria: insulti e umiliazioni continui, messaggi insistenti su WhatsApp, ordini dati in modo imperioso e senza nessun rispetto per i miei tempi e i miei impegni. Alla fine penso che questo è troppo, e scrivo alla signora un lungo messaggio su WhatsApp, pregandola di smetterla, denunciando i suoi atteggiamenti vergognosi nei miei riguardi, e minacciando di andarmene qualora lei avesse continuato.

Neanche a farlo apposta, la signora preme il pedale sull'acceleratore: diventa sempre più aggressiva, mi accusa di cose che non ho mai fatto sulla base delle menzogne riferitegli dal coinquilino bullo (cumuli di immondizia maleodoranti, minacce contro la coinquilina asiatica...), contatta i miei genitori telefonicamente mettendoli sul chi va là, e manda avanti suo figlio (co-proprietario della casa) per invitarmi, neanche troppo velatamente, a lasciare la casa quanto prima.

Risultato: dopo una guerra di nervi che mi ha logorato e provato sia psicologicamente che fisicamente, ho mandato la lettera di disdetta, con grande gioia della padrona e dell'inquilino bullo, che in questi giorni stanno facendo visitare la mia stanza a diverse persone.

 

Sono allibito, scandalizzato e addolorato da quello che è successo, perché in tutta la mia vita non mi è mai capitato di essere perseguitato e umiliato in questo modo per nessuna ragione apparente. Sono convinto che la signora si sia comportata in questo modo solo perché non le ho leccato i piedi a sufficienza, cosa che invece l'altro ragazzo (per convenienza) ha fatto sempre molto volentieri. Mi ritrovo così di nuovo alle prese con la ricerca di una nuova casa, e tutto questo mentre sono in una fase molto delicata del lavoro della mia tesi di laurea.

Ormai non si può più tornare indietro, e vi chiedo pertanto se non sia possibilie tutelarsi in futuro, qualora dovesse ripresentarsi un episodio simile. Molti colleghi mi dicono che purtroppo, in casi come questi, dove cioè il padrone è completamente fuori controllo per sue ragioni personalissime, è molto difficile poter dimostrare qualcosa. Volevo sapere se a voi risulta, o se invece esiste un modo per rivalersi in caso di altre ingiustizie simili.

Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento vogliate chiedermi a proposito di questa brutta storia.

Ringrazio tutti in anticipo.

 

 

Sei capitato male davvero.Esistono altre realtà molto più serene, quantomeno dove ognuno si fa' gli affari propri e se ci deve coalizzare lo schieramento e' solitamente conduttori versus locatore.

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ULISSSE dice:

Durante il mio periodo universitario ho cambiato 4 case, ma mai litigi con i coinquilini. Anzi  con gli ultimi ancora sono in contatto e solo il covid prima e l'età poi hanno impedito di continuare a vederci a pranzare in qualche località  ottima.  Sono rimasto sorpreso dalle tue descrizioni. Tu non hai nessun difetto?

Ho forse suggerito qualcosa del genere? Ho difetti come tutti, ma non capisco questo cosa c'entri con la storia che ho raccontato, in cui gli abusi che ho subito sono palesi.

Personalmente, penso che, in caso di dissidi, l'importante sia avere il sangue freddo per sedersi attorno a un tavolo e parlare per raggiungere un accordo. La convivenza con 0 conflitti, che io sappia, non esiste.

Modificato da yamagong
  • Mi piace 1
ULISSSE dice:

Durante il mio periodo universitario ho cambiato 4 case, ma mai litigi con i coinquilini. Anzi  con gli ultimi ancora sono in contatto e solo il covid prima e l'età poi hanno impedito di continuare a vederci a pranzare in qualche località  ottima.  Sono rimasto sorpreso dalle tue descrizioni. Tu non hai nessun difetto?

Vedi, noi non siamo esseri perfetti come te... e quindi sai com'è. Comunque grazie di incensarci ogni volta dei tuoi trascorsi dall'alto della tua cattedrale: ci fa stare davvero bene.

yamagong dice:
ULISSSE dice:

 

Ho forse suggerito qualcosa del genere?

semplificando al massimo... lascialo perdere: tanto hai torto.

Modificato da desperados
  • Mi piace 1
casadolcecasa88 dice:

capitato anche a me,

sei specializzando in medicina se ho ben capito, 

tieni duro, ancora qualche anno e i soldi buoni arriveranno..

Dopodiché potrai comprare o affittare un appartamento singolo.

 

Secondo me almeno la metà della qualità di vita quando si vive in condivisione è data dai coiqui.

Ho avuto coiqui di m**** che mi hanno reso la vita un inferno,

e coiqui stupendi, che quando potevano aiutavano sempre e mi trattavano benissimo, e la qualità di vita era stupenda.

No, non sono specializzando in medicina.

Grazie mille per il sostegno morale. 😊

yamagong dice:

È un problema se ti rispondo in privato? Vorrei evitare che la matta o il bullo capitino in questa pagina, e si riconoscano nella descrizione degli eventi. 😅

secondo me, si riconoscono tranquillamente comunque

yamagong dice:

Volevo sapere se a voi risulta, o se invece esiste un modo per rivalersi in caso di altre ingiustizie simili.
 

Premesso che non faccio fatica a credere che sia creato un forte disagio tanto da indurla a cambiare casa, ma a prove , per una rivalsa che immagino significhi causa per danni,  stiamo messi male.

Difficile provare sensazioni,  difficile provare "se avessi leccato di più i piedi sarebbe stato diverso".

Civilisticamente vedo molto ardua una causa ma le consiglio un consulto vero e proprio con un legale che potrà farle domande più mirate, vedere ad esempio i messaggi che la prorpietà inviava ecc.  Qui, per quanto il suo racconto sia lungo, manca la focalizzazione su quanto giuridicamente posso provare e quali danni posso dimostrare.

Penalmente forse poteva starci una denuncia per molestie, ma anche qui, prima sarebbe meglio sentire un legale in ordine alle prove sottese ai fatti  e valutare anche la decadenza dalla facoltà di querelare

Secondo me quello che puoi fare senza troppi sforzi è bloccare i pagamenti delle spese comuni in quanto se ho ben capito non ti sono stati forniti giustificativi per cui fino a quel momento non verserei più nulla.

Controlla però che sul contratto di affitto si parli esplicitamente di anticipo e successivo "conguaglio" delle spese.

Modificato da angus
  • Mi piace 1
SisterOfNight dice:

Civilisticamente vedo molto ardua una causa ma le consiglio un consulto vero e proprio con un legale che potrà farle domande più mirate, vedere ad esempio i messaggi che la prorpietà inviava ecc.  Qui, per quanto il suo racconto sia lungo, manca la focalizzazione su quanto giuridicamente posso provare e quali danni posso dimostrare.

Penalmente forse poteva starci una denuncia per molestie, ma anche qui, prima sarebbe meglio sentire un legale in ordine alle prove sottese ai fatti  e valutare anche la decadenza dalla facoltà di querelare

Come lei dice, c'è purtroppo ben poco di concreto, in vista di un'eventuale denuncia per molestie.

Come se non bastasse, mi sono anche messo nei guai da solo. Colto dalla rabbia e dall'impotenza più assoluta, ho anche scritto alla padrona insultandola, dandole della strega, e augurandole di spendere i miei soldi in medicine. Tutte cose che chiaramente lei si è segnata.

Lo so, ho fatto una cosa molto, molto, molto poco furba. Ma mettetevi nei miei panni: è possibile subire delle ingiustizie così gratuite e crudeli per mesi di fila, sentendosi anche ridere in faccia? Io poi certe situazioni le soffro veramente tanto.

Io però non ho capito se, a parte il giramento di scatole (comprensibilissimo) ci sono altri problemi (di danari).

yamagong dice:

Come lei dice, c'è purtroppo ben poco di concreto, in vista di un'eventuale denuncia per molestie.

e allora lasci perdere, tutta esperienza

desperados dice:

Io però non ho capito se, a parte il giramento di scatole (comprensibilissimo) ci sono altri problemi (di danari).

Da parte mia o da parte della signora? Non ho capito la domanda.

yamagong dice:

Da parte mia o da parte della signora? Non ho capito la domanda.

Da parte tua. Anche perché le bollette - finché ci sei stato - le devi pagare. Ti ha fatto storie perché non gli hai dato il preavviso?

desperados dice:

Da parte tua. Anche perché le bollette - finché ci sei stato - le devi pagare. Ti ha fatto storie perché non gli hai dato il preavviso?

Fortunatamente, le mie disponibilità economiche mi mettono in grado di pagare le bollette giunte finora, a dire il vero più salate di quanto inizialmente preventivato.

 

Il fatto è che la casa ha le pareti coibentate, ma è anche minuscola, e quindi non si riesce ad avere un buon ricircolo di aria, umidità e odori vari senza dover spalancare le finestre, il che ovviamente vanifica completamente il lavoro di termosifoni e condizionatori.

 

Ovviamente la padrona se l'è presa con noi, dicendo che non siamo in grado di regolarci con l'uso del riscaldamento e degli elettrodomestici, e che dovremmo metterci d'accordo. Risultato: il coinquilino bullo ha fatto ricadere la colpa su di me, affermando (senza prove) che io consumo più di tutti. Cosa impossibile, visto che passo gran parte del tempo fuori casa, mentre lui invece ci sta sempre tappato dentro, e più di una volta l'ho beccato a mandare i termosifoni con le finestre aperte!

 

Sul preavviso, nessun problema, ho mandato la raccomandata, come da contratto, e se Dio vuole tra due mesi sto fuori da quell'inferno.

Se come dici non hai problemi economici, vista la situazione che racconti, fossi in te me ne andrei seduta stante, altro che due mesi!

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